Diario semiserio di un viaggio in moto
GIORNO 2 , lunedì 10 settembre 2018
Le colazioni continentali a buffet degli hotel mettono a dura prova l’equilibrio di una persona che generalmente nella sua quotidianità sa controllarsi, nonostante sentissi ancora il peso del pasto di ieri sera, cedo alle lusinghe di una tavola imbandita stile Villaggio Valtur, di tutto e di più. Mi ritrovo seduto con davanti tre piatti colmi di uova strapazzate e bacon, fagioli e funghi champignon, salame, prosciutto, camembert, poi, croissant, crepe susette, eclair, succo d’acero e marmellata, si avvicina la cameriera “quelque chose à boire?” si un birrozzo ci vorrebbe pensai “un capuccino s’il vous plait” mi sentivo Aldo Baio quando mangiava la peperonata alle 8 del mattino “a mezzogiorno topi morti?”. Per fortuna mi sono portato il Riopan compresse masticabili.
Il pensiero va a Piero, lui si che è imbattibile, il Re delle colazioni, riesce a ingurgitare alla velocità della luce qualunque cosa trova a tiro, ha un metabolismo fenomenale, perché comunque riesce a mantenere un fisico perfetto.
Piero è un caro amico motociclista con cui ho condiviso già diversi viaggi negli ultimi anni, è un uomo di sani principi e rigidi valori, a volte con la sua comicità fuori dagli schemi è davvero divertente. Doveva essere con me in questo viaggio, ma i problemi familiari dell’ultimo minuto giustamente sono in cima alle priorità.
Meta di oggi è Dijon che si trova nel Dipartimento della Cote d’Or (abbreviazione di Costa Orientale), dovrò percorrere circa 280 km verso Nord, tragitto rigorosamente su strade secondarie. Uscendo da Chambéry costeggio tutta la riva Est del Lago du Bourget, consultando l’atlante TCI capisco che per il tipo di guida e paesaggio devo seguire le strade contrassegnate dalla D che identifica le routes départementales che corrispondono alle nostre strade regionali, a due corsie e molto tortuose.
Finalmente il cartello Lons-le-Saunier mi da il benvenuto in Borgogna nell’area degli Jura, quasi al confine con la Svizzera, queste strade in mezzo ai boschi mi danno una bellissima sensazione di benessere, anche oggi il sole rende tutto più lucente e nel casco echeggia Saint-Germain con “so flute” dall’album Tourist.
Mi fermo a fare qualche foto con la Nikon d5200 di mia moglie, mi ricordo che quando gliela regalai un paio di anni fa costò più l’obiettivo che la macchina stessa, oggi capisco il perché. Qualche scatto lo faccio anche con l’iphon così posso subito girarlo con whatsapp alla chat del Motorrad Club Umbria “Buon viaggio” qualcuno scrive, si davvero un bel viaggio! Ho sempre amato la Francia, negli ultimi 25 anni sono sempre tornato con frequenza, adoro la loro cucina, i loro vini, il loro stile di vita, ma soprattutto la lingua, da piccolo ero innamorato di Jacqueline Bisset, con l’avvento della tecnologia e quindi l’utilizzo di internet ero riuscito anche a scaricare qualche suo film in lingua originale, beh…. Fantastica!
Dijon è vicina, è arrivato il momento di consultare Booking. Bene! Stasera dormirò all’Hotel Victor Hugo in Rue des Fleurs, suite e parcheggio privato in offerta. In effetti arrivo intorno alle 16,00 ho il tempo di recuperare un po le forze e la suite è davvero accogliente, mi ci vuole una vasca piena di schiuma e addormentarmi per un’oretta.
Ore 19,00 inizia il tour del Centro storico di Dijon: la Cathédrale Saint-Bénigne, l’Eglise Notre-Dame, le Jardin de l’Arquebuse, ad un certo punto arrivo davanti l’entrata dei Ristorante di William Frachot 2 stelle Michelin 2018, c’è il Menù esposto, whatsappo subito con mia sorella “interessanti le portate, entra e fatti questa esperienza” , No Ale, stasera non l’apprezzerei, ho ancora il mercato della Vucciria nello stomaco, ogni tanto mi si ripropone qualche champignon della colazione, stasera devo mangiare leggero.
Il Centro di Dijon è davvero vivo e pieno di gente, turisti, studenti stranieri, atleti per non so quale manifestazione, un caos per le vie insomma.
Consulto Lonely Planet e tra i locali consigliati, risalta “Chez Nous” plat du jour € 10, arrivo sul posto e c’è un piccolo party privato con il 50% dei partecipanti già ubriaco, decido allora di superare il bellissimo mercato coperto che troneggia in questa piazza e arrivo davanti a “Les 3 Bures” Rue Banellier, bistrot carino con tavolini all’aperto. Mi accomodo e accanto a me due vecchiette di 65/70 anni l’una, mi sorridono, alzano il bicchiere e brindano alla mia salute, Minchia che conquista! Sono messo bene se ste due uscite da Jurassic Park mi hanno preso di mira, rispondo con un sorriso ma elegantemente giro la sedia e penso ad ordinare la cena. Proprio per mantenermi leggero ho preso Le boeuf bourguignon un grande classico della cucina francese, reso famoso nel mondo dai libri scritti da Julia Child, prima però un assaggio della loro famosa mostarda locale ed un incredibile burro alle cipolle, una bottiglia di pinot noir Coteaux-Bourguignons 2015 accompagnerà il mio pasto.
Alzatomi da tavola un po “alticcio”, non vi nascondo che il ritorno in albergo è stato tortuoso e lunghissimo, chissà quante volte avrò sbagliato strada e durante il tragitto: “plon plon pitipo plon plon” “ciao amore ti chiamo io tra 10 minuti, il tempo di arrivare in stanza”, ma arrivato in albergo ovviamente mi sono addormentato in 1,2,3 secondi…….
I link del giorno:
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