LA BORGOGNA IN SETTEMBRE giorno 1

Diario semiserio di un viaggio in moto

GIORNO 1 , domenica 09 settembre 2018

Ore 07,00 suona la sveglia, sono solo nel letto, era da tanto tempo che non dormivo più da solo, anzi con l’arrivo di Oliver viviamo un sovraffollamento sotto le lenzuola, dalla sua nascita quattro mesi fa, ha dormito praticamente sempre con me ed Olga, per non parlare dei nostri gatti che stazionano durante la notte in zona piedi. Stanotte no, stanotte sono stato desolatamente da solo, moglie e figlio partiti dai suoceri, gatti latitanti per casa.
Parte delle valigie erano già pronte, non restava che fare una doccia, prendere un caffè e passare gli ultimi 15 minuti a scoprire cosa mi stavo dimenticando. Non porto mai medicine nei miei viaggi, stavolta mi stupisco, antipertensivi, antinfiammatori, antiacidi, Aspirina e Immodium, qualsiasi cosa aggredirà il mio corpo avrò un rimedio mi sono detto, speriamo di non averne bisogno, ma da quando ho superato i 50 anni numerosi acciacchi bussano alla mia porta, manco fossero candidati ad un colloquio di lavoro, troppi comunque.

Apro il garage e lei è li, bellissima pronta per nostro primo appuntamento, nuova, fiammante, siamo all’inizio di un rapporto e si sa, la fase dell’innamoramento è sempre la parte più emozionante, è vero ne ho avute tante ed ho detto le stesse cose a tutte, ma lei è la mia prima “dark lady”.
GS ha tutto quello che può offrire una moto moderna sia in termini di tecnologia che di prestazioni, nel suo look “total black” poi è anche aggressivissima, si così mi piaci! “Vedrai che sarà una vacanza meravigliosa amore!” (perché il vero motociclista parla con la sua moto).
E’ domenica mattina e Perugia è deserta nonostante la bella giornata di settembre. Cielo sereno, meteo rassicurante, si parte! Destinazione Borgogna.

L’idea di un viaggio in questa regione della Francia nasce qualche mese fa, dopo che ho deciso di far coincidere i viaggi di piacere anche con questioni di lavoro, mi spiego, tre anni fa coinvolgo mia sorella Alessandra maitre-sommelier e mia cognata Flavia chef in un progetto che si chiama La Forchetta Bistrot, il progetto si è trasformato in un ristorante e durante questo tempo mi sono sempre più appassionato alla cucina e al buon vino. Troviamo che conoscere personalmente ogni nostro fornitore di materie prime (cibo o vino indistintamente) sia fondamentale come valore aggiunto, conoscere il loro territorio, la loro faccia, la loro storia e filosofia, per poi trasferire il tutto non solo nei piatti e nei bicchieri, ma anche raccontandolo ai nostri clienti durante il loro pranzo o la loro cena.

Detto ciò una regione come la Borgogna mi avrebbe offerto numerosi spunti tra ricette tradizionali locali e produzioni vinicole di altissimo livello, unite a paesaggi mozzafiato e strade divertenti.
Dopo il lungo e stancate tratto autostradale Perugia/Torino 5 ore e mezza per un totale di Km 580 di noia mortale, reso meno pesante dalla musica degli Earh Wind & Fire che esce dalle cuffie del casco, canto anch’io con loro “do you remember the 21st night, of September……” Decido di entrare in Francia dal traforo del Frejus 13 km circa da percorrere a 70 all’ora, totale quindi di 20 claustrofobici minuti.
Entro in Savoia ed è ora di iniziare qualche curva…. Quale miglior occasione del Massiccio della Vanoise e il suo omonimo Parco Nazionale? Via, passiamo dall’assetto Road a quello Dynamic e che divertimento sia!

Finalmente un po di natura e ossigeno per compensare quello che invece mi è mancato all’interno del tunnel, destinazione Chambéry, sarà la prima tappa per il pernotto.

Googolizzo Booking.com per trovare dove passare la notte, parametri fondamentali di scelta: vicino al centro (la sera non ho voglia di rimettermi in sella), wi-fi e garage, poi se ha anche una buona valutazione, un buon prezzo e magari la colazione inclusa, ancora meglio. Prenotazione on-line dell’Hotel Kyriad Chambery Centre in rue de la République.
Arrivo in hotel che sono già le 18,00 la giornata è stata piuttosto faticosa, soprattutto il lungo tratto autostradale, non vedo l’ora di buttarmi sotto la doccia, riposare qualche minuto ed andare a cena. Stanza d’hotel nella norma, pulita, silenziosa e con tutti i confort.

I mezzi di supporto che ho a mia disposizione in questo viaggio sono: un navigatore Garmin, un mega atlante stradale e turistico dell’Europa Centrale di Touring Club Italia, facile da consultare per la sua divisione in quadranti (quelli utilizzati in questo viaggio sono: il 67, il 46 e il 47); una guida Lonely Planet della Francia settentrionale e centrale e naturalmente un Iphon 7 per ricerche veloci sul web. Nonostante tutto l’armamentario decido di chiedere alla signorina della reception se mi consigliava un ristorantino che facesse esclusivamente cucina locale, “oui monsieur, Le Sporting c’est le meuiller” e mi traccia con un evidenziatore, su una mappa del centro, il tragitto da fare. Dopo una prima occhiata concludo che forse era meglio cercare su internet l’indirizzo e azionare il google map, icona percorso a piedi e lasciarmi guidare.

Chambéry al primo impatto è piuttosto gradevole, capoluogo storico della Savoia ricca d’Arte e di Storia, il percorso che mi porta al ristorante passa tra vicoletti pedonali e passaggi stretti e coperti, un labirinto! Anche il mio supporto elettronico mi fa fare qualche giro pindarico. Mi imbatto in una pattuglia di militari con compito di sorveglianza antiterrorismo suppongo, sono in 6, schierati e proseguono in fila indiana 3 da un lato e 3 dall’altro della via, armati di tutto punto, età media forse 19 anni, purtroppo anche chi si fa esplodere in nome di Allah ha quella età…

Oh! Eccomi arrivato al ristorante, carino, con un deoor stretto e lungo tra le case ristrutturate del centro storico, ma fitto di vegetazione. La signorina che mi viene incontro mi fa accomodare in un piccolo tavolino, classico dei bistrot, mi lascio consigliare il loro piatto di punta, La Tartiflette, non so cosa sia ma il nome mi ispira. Come entrée mi porta un piccolo tagliere con un salamino locale e un pezzo di formaggio di capra, pane buonissimo, vino un Bordeaux, vabbè ancora non sono in Borgogna, facciamo sto strappo.
Arriva la Tartiflette, un enorme pirofila di coccio con patate, cipolle, pancetta e formaggio reblochon, gustosissima ma piuttosto pesante. Neanche il tempo di finire la cena e bere ancora un bicchiere di vino, sento “plon plon pitipo plon plon” videochiamata su whatsapp di mia moglie, “ciao amore come state tu e il bimbo?” “bene ci manchi, il viaggio tutto ok? Aspetta che metto le cuffie a Oliver così sente la tua voce” beh vedere tuo figlio che ti sorride anche a distanza è una grossa emozione, “amore ma mi sembra che ha meno capelli” “si sta facendo la muta, gli è rimasto un ciuffo sopra la fronte esattamente dove invece mancano a te” scoppiamo a ridere entrambi, in effetti abbiamo un puzzle scomposto in testa.

E’ tempo di andare a dormire, compio il percorso a ritroso ma nel frattempo invio qualche foto del piatto e del vino a mia sorella, “prendi appunti!”.

 

I link del giorno:
Tartiflette Bordeaux Earh Wind & Fire
Chambery Hotel Kyriad Chambery Centre

 

 

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