Diario semiserio di un viaggio in moto
GIORNO 6 venerdì 14 settembre 2018
Stamattina ripercorro la Cote de Nuits ma stavolta velocemente, perchè la meta della Route des Grands Cru di oggi è la parte Sud, cioè la Cote de Beaune.
Arrivo a Beaune in mattinata, giusto il tempo per una bella passeggiata in centro e fare colazione in un grazioso bar con tavolini all’aperto, sono davvero fortunato con il Meteo in questo viaggio, sempre sole e temperature miti.
Ore 11,00 è arrivato il momento del secondo appuntamento fissatomi da Massimo: “Domaine Chanson Père et Fils” in rue Paul Chanson 10 (hanno pure la via con il loro nome….) a Baune, produttori dal 1750. Mi accoglie mademoiselle Rebecca Lupton e mi fa accomodare nel loro elegantissimo Caveau dove mi racconta la storia della Cantina mentre prepara il percorso di degustazione. Sono proprietari di diverse particelle lungo la Cote de Baune, da Santenay a Pernand-Vergelesses, tutte zone che producono Grands Crus e Premier Crus. Bene dopo aver aperto e scelto 6 bottiglie di fantastici bianchi e 6 bottiglie di meravigliosi pinot noir, sono convinto che nel mio Ristorante di Perugia, mia sorella farà degli ottimi abbinamenti con i menù di Chef Flavia. Grazie Massimo!
Mi rimetto in moto ed arrivato a Volnay mi fermo a pranzare in un piccolo ristorantino nascosto tra le viuzze “L’Agastache” in rue de la Cave 1, oggi propone solo un menù unico, ok mi lascio coccolare, si inizia con “crème de courgette” a seguire “Cour d’èpaule de porc de montagne” e per finire “crème brulée vanille”. Bravi! Conduzione familiare, moglie in saletta e marito in cucina, meritano una mia bella recensione su TripAdvisor.
Purtroppo la mia permanenza in Borgogna volge al termine, e dopo aver visitato i meravigliosi villaggi di Chassagne-Montrachet e Puligny-Montrachet mi dirigo verso la Regione del Rodano, meta Grenoble.
Devo percorrere circa 260 Km e in cuffia echeggia “Sunny” di Bobby Hebb, mille pensieri mi affollano la mente durante il tragitto, il ritorno verso casa inevitabilmente mi ricorda gli impegni di lavoro che troverò a Perugia, ma ho ancora un giorno tutto per me e quindi distraiamoci….. ho notato che spesso durante questo viaggio in solitaria penso al “plurale” cioè siamo io e la mia coscienza a condividere le emozioni, spero solo che non mi venga la sindrome da “Mago Otelma”.
A Grenoble ho preso una stanza presso “Appartea Alpexpo” rue Maurice Dodero 41, la prima impressione è di una città molto moderna, il mio hotel è in un’area congressuale con Hotel dovunque, mi viene assegnato un vero e proprio appartamento al settimo piano, con più camere e cucina. Mi rilasso un po e poi vado alla scoperta di questa inaspettata città.
I collegamenti sono tutti affidati ad una efficiente e modernissima tramvia, la mappa di intersecazione delle linee è piuttosto semplice ed intuitiva (se sopravvivi al dedalo della Metro di Londra tutto il resto ti sembra più facile). Il centro di Grenoble è quello di una classica città nord europea, grandi spazi e magazzini commerciali ovunque. Apro TripAdvisor per scegliere il ristorante di stasera, ok trovato, mangerò “all’Ardoise” rue de Miribel 2 , tavolini all’aperto, strapieno di gente, wow!
Il mio tavolino è in una posizione strategica, domina sia il passaggio della via pedonale che il resto dei tavoli del ristorante, bene stasera farò l’osservatore e ascolterò i fatti degli altri. Ordino un tagliere misto di
salumi della regione e come seconda uscita un piatto dal nome affascinante anche se non so di che cosa si tratta: “Andouillette”, per sicurezza chiedo al cameriere “excuse moi, qu’est que est l’Andouillette?” “un saussisson monsieur” ah ok proviamo sto salsiccione locale, con un calice di bordeaux. Il tagliere è una vera delusione, tre fettine di salame, uno e dico un cetriolino di 2 cm e una dico una cipollina di 1 cm…… vabbè mi rifarò con il mirabolante “salsicciotto”. Il cameriere mi porge un piatto enorme con delle patate al forno affogate in una delle solite salse francesi e già mi piace, accanto l’andouillette (un salsiccione dal diametro di almeno 4cm), alla prima fetta escono frattaglie non ben definite, il mio stupore è visibile ai commensali vicini, decido che forse è ora di leggere su google che cos’è sta Andouillette, “dicesi Andouillette un salsiccione ripieno di componenti dell’apparato digerente del maiale” Minchia! Svengo! Uno schifitignoso come me mai e poi mai avrebbe ordinato una cosa del genere, purtroppo è un mio limite, quando vivevo a Firenze spesso mi capitava di vedere un classico dello street food locale “panino al lampredotto” e mi giravo dall’altra parte, per non parlare a Palermo del famoso “pane ca meusa”. Ok mi mangio solo le patate….. tutto bene non poteva andare, peccato perchè vedendo con che voracità il signore accanto al mio tavolo se lo sta gustando, probabilmente è davvero una prelibatezza; comunque meglio una cena rovinata che un guasto alla moto.
I link del giorno:
Cour d’èpaule de porc | Chablis | ||||
Grenoble |